Rinnovare una pizzeria in piena pandemia, con i colori altalenanti delle varie regioni e restrizioni continue sembra davvero un’utopia. Eppure noi ci siamo riusciti.
È successo per davvero, un caso studio trattato personalmente da Food Agency: si tratta della Premiata Pizzeria di Putignano (BA), storica attività affermata nel suo settore che chiude per rinnovo e cambio sede.
In questo case study voglio raccontarti la strategia che abbiamo messo in atto e che ci ha permesso di numerosi nuovi contatti e ottimi incassi, nonostante le restrizioni imposte dal Governo.
Rinnovare una pizzeria in piena pandemia: i problemi iniziali
Dopo mesi di chiusura dovuti ai vari dpcm legati alla diffusione della pandemia e dopo che la chiusura dei locali ha quasi imposto alle persone di imparare a fare la pizza a casa, aprire una nuova pizzeria, acquisire nuovi clienti e posizionarsi nuovamente nella testa degli utenti era una scommessa non da poco.
Ma non ci siamo dati per vinti e nonostante il poco tempo a disposizione, abbiamo subito iniziato a fare rebranding della nuova azienda. Una sfida non da poco, dal momento che si tratta comunque di una pizzeria già molto conosciuta e con una solida storicità alle spalle.
Ci viene in aiuto la conversione del territorio in zona gialla, durante il quale ci viene permesso di aprire almeno a pranzo. È già un ottimo inizio!
Decidiamo di riaprire quindi i primi di marzo 2021 con una grande consapevolezza: quella di dover richiudere da lì a poco a causa dei nuovi decreti che già si sentivano nell’aria.
Ma non abbiamo alternative: dobbiamo aprire, costi quel costi!
Ma come fare per riuscire a far girare il più possibile la notizia? Ovviamente abbiamo pensato subito ai PR e così, dopo aver ristudiato tutto il menu insieme ai gestori del locale, abbiamo messo in moto la nostra strategia.
Fare notizia
Il nostro desiderio di arrivare sulla bocca di tutto è stato studiato a tavolino nei minimi dettagli. Ma una nuova apertura non fa certo notizia.
Il capisaldo della pizzeria era quello di preparare una pizza gourmet molto ricercata. Perché allora non portarla davvero ancora più in alto?
Ed è così che nasce l’idea della pizza “La colazione del Principe”, la pizza più cara di tutta la Puglia, dal costo di 69 €.
Stampa, media e personaggi influenzi hanno parlato di noi. La notizia ha fatto subito il giro del web e la nuova pizza è finita su testate importanti regionali e nazionali, come ad esempio Agrodolce, Il Tarantino e FanPuglia.
Il nostro primo obiettivo era stato raggiunto: la pizza più cara della Puglia era ormai sulla bocca di tutti.
Questo ci ha permesso di cavalcare un’onda gigantesca e finire sulla cresta dell’onda, una prerogativa fondamentale per riuscire ad aprire durante la pandemia.
Senza pensare al fatto che una pizza da 69 € sul menù, in automatico ti rende meno care tutte le altre (esatto, finalmente puoi vendere la margherita a 7 € 😄).
Ma far parlare di sé non basta a vendere. Era arrivato il momento di acquisire nuovi contatti. E l’abbiamo fatto senza regalare nulla.
Come abbiamo fatto? Semplice: abbiamo messo in moto la fase 2 della nostra strategia.
Scarsity e asporto
Il locale in sé ci ha aiutato molto: si tratta infatti dello storico locale “Il Cantinone”, uno stabile di 300 mq situato nel borgo antico, fermo e abbandonato da decenni. Era ora di dargli una nuova vita grazie alla Premiata Pizzeria.
E cosa fare per riuscire ad attirare un bel po’ di clienti? Ovvio: con una bella inaugurazione! Ma… c’era un problema. I decreti legislativi attuati durante la pandemia non ci permettevano di organizzare l’inaugurazione.
No inaugurazione, no party.
Ma questo non ci ha certo fermato, anzi. Abbiamo messo in atto il nostro piano B: l’open-day per visitare la struttura, proprio come un museo!
Abbiamo quindi organizzato un open-day della Premiata Pizzeria presso Il Cantinone prima della riapertura al quale si poteva accedere solo mediante invito.
L’invito era esclusivo e veniva inviato tramite email grazie a un sistema di acquisizione contatti che abbiamo sviluppato attraverso Facebook.
Ed è così che in pochissimi giorni prima dell’apertura siamo riusciti ad acquisire oltre 1.400 contatti a costo zero.
Utilizzando la leva del “torneremo presto rossi” combinata all’esclusività dell’invito, siamo quindi riusciti a offrire una forte scarcity per le prenotazioni a pranzo nei giorni successivi, generando degli incassi oltre ogni aspettativa.
Successivamente si lavora solo in asporto ma, grazie ai contatti acquisiti in precedenza, creare promo dedicate, incentivi e novità dirette per gli interessati è un gioco da ragazzi.
E il tutto senza investire nemmeno un centesimo in pubblicità e advertising.
Conclusioni
In questo articolo ho voluto presentarti un caso studio davvero interessante soprattutto se hai un ristorante, una pizzeria o se sei in procinto di aprire un locale.
Per riuscire ad aprire una pizzeria in piena pandemia, è quindi fondamentale avere una strategia efficace e performante, un sistema che generi contatti per il tuo locale e un prodotto unico da offrire.
Spero che questo case study ti sia stato d’ispirazione. E se vuoi una mano a stravolgere i numeri del tuo locale, contattami per una consulenza compilando il form che trovi in questa pagina.